Dalla fine del settembre 1944 all’aprile 1945, la campagna d’Italia si svolse pertanto sulla linea Gotica.Il sistema di fortificazioni era stato fatto costruire dall’esercito tedesco lungo un tracciato disposto tra Carrara e Pesaro e appoggiato agli Appennini per la maggior parte dei suoi 340 chilometri di sviluppo, posti fra la Toscana, l’Emilia Romagna e le Marche. Solamente il tratto ad Est, quello confinante col mare Adriatico, si sviluppava lungo un terreno pianeggiante, ma fitto di fiumi, canali e paludi che nell’autunno e nell’inverno avrebbero efficacemente ostacolato la manovra dei carri e degli automezzi. Si contavano 2.400 postazioni di mitragliatrici e 480 di artiglieria, 120 chilometri di reticolati e di trincee e, nel settore Est, una serie di fossati anticarro, mentre erano relativamente pochi i bunker in cemento armato e le torrette di panzer montate su casematte di cemento.I maggiori elementi di forza, però, venivano dalla geografia e dalle stagioni. I rilievi offrivano infatti posizioni dominanti di controllo delle via di transito e l’inverno avrebbe ulteriormente contribuito alla paralisi delle operazioni, a tutto vantaggio delle forze schierate sulla difensiva. Lo sfondamento della linea gotica venne affidato all’VIII armata. Il 25 agosto 1944 polacchi e canadesi attraversarono il Metauro, conseguendo dei successi iniziali relativamente facili. Il 21 settembre l'esercito alleato raggiunse Rimini, il 9 novembre Forlì, il 4 dicembre Ravenna ed il 16 Faenza. A fine anno si arrestò lungo il fiume Senio. Nel frattempo le divisioni di Clark si erano fermate, a fine ottobre, a trenta chilometri in linea d’aria da Bologna. Il 13 novembre Alexander annunciò la sospensione delle operazioni belliche alleate sul fronte italiano.
Nella primavera 1945 l’offensiva anglo-americana e l’insurrezione generale dei partigiani del 25 aprile hanno ragione delle truppe tedesche e l’intera Italia del Nord viene liberata entro aprile. Otto mesi dopo la liberazione di Firenze e 22 mesi dopo lo sbarco in Sicilia.

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